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Fuga nell'arte

Viaggio, racconto, memoria – Scianna ai Tre Oci

Mercoledì, 02 Ottobre 2019

«Lo spettacolo delle persone è per me inesauribile» 
Sembra quasi un gioco di matrioske. Un’artista geniale, in una location sensazionale, in una città unica ed inimitabile. Così si presenta la mostra Viaggio, racconto, memoria di Ferdinando Scianna, che fino al 2 febbraio 2020 inebrierà l’aria della Giudecca e di tutta Venezia, con la quale l’artista nutre un legame molto forte, direttamente dalla suggestiva Casa dei Tre Oci, considerata una delle maggiori espressioni di architettura neogotica veneziana.
Per gli amanti della fotografia il nome di Ferdinando Scianna sarà già leggendario, ma proviamo a riassumere in poche righe ciò che ha rappresentato, e ciò che ancora oggi rappresenta, per l’arte italiana.
Nato a Bagheria nel 1943, Scianna si afferma come uno dei maggiori esponenti della fotografia in Europa e diventa il primo italiano nella storia a far parte della Magnum Photos, la più grande agenzia fotografica del mondo, grazie ad Henri Cartier-Bresson.
È proprio grazie sue origini sicule che Scianna, ancora minorenne, comincia a sentire l’esigenza espressiva di raccontare ciò che lo circonda. A 76 anni porta con sé un volto scavato e vissuto, un volto che potrebbe essere un’opera, quel volto che però da mezzo secolo ne immortala altri. 
Una mostra con oltre 180 opere che seguono un fil rouge personale, perfetto e delicato, attraverso cornici minimaliste ed un fine passe-partout, che avvolgono le fotografie in bianco e nero dell’artista. Testimonianze di vita, di rapporti con le persone e di emozioni suscitate. Ciò che si coglie da questa mostra, e da tutto quello che ha a che fare con Scianna, è la centralità della persona, dell’uomo, per questo artista. Nelle sue immagini si percepiscono gioie e tragedie, climax ascendenti e discendenti delle condizioni umane, per esporre le varie sfaccettature dell’esistenza.
La mostra è curata da Denis Curti, Paola Bergna e Alberto Bianda, che con un allestimento d’eccezione sono riusciti a rendere onore allo spessore del protagonista siciliano. Il finissage è ancora lontano, ma se ne avete la possibilità approfittate di qualche ultimo rimasuglio di bel tempo per fare un salto alla Giudecca. Alla peggio, il grigio del cielo autunnale si armonizzerà alla grande con i colori delle opere di Ferdinando Scianna.

Federico Smania

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    Viaggio, racconto, memoria – Scianna ai Tre Oci

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