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L'ambiente che vogliamo

Greta e le altre

Giovedì, 31 Ottobre 2019

Alexandria, Leah, Autumn, Xiye, Luisa, Federica. Oltre a Greta, il giovane esercito dei difensori del clima conta numerose alfiere preparate e agguerrite, che nei loro rispettivi paesi d’origine continuano a trascinare le folle. Alcune non hanno ancora quindici anni, proprio come la loro paladina svedese, ma hanno già le idee molto chiare sulle priorità per salvare il pianeta. 

Negli Stati Uniti c’è Alexandria Villasenor, che ad appena 13 anni è diventata il punto di riferimento del movimento di protesta degli Usa. La sua storia inizia da una disavventura: un malore durante una visita ai parenti che vivono nel nord della California, dove era stato sedato da poco un incendio che aveva distrutto ettari di bosco e ucciso cento persone. Alexandria, che soffre di asma, si è sentita male a causa dall’aria irrespirabile, e si è ripresa solo dopo molti giorni. Ma questa brutta esperienza è stata lo stimolo per documentarsi ed avviare la sua battaglia per il clima. 

Giovanissima è anche l’attivista ugandese Leah Namugerwa, che ogni venerdì, ormai da diversi mesi, manifesta pacificamente a Kampala, chiedendo alle istituzioni delle mosse per ridurre l’inquinamento e rallentare i cambiamenti climatici. La passione di Leah nasce dalla tragica siccità che ha messo in ginocchio il suo paese, costringendo alla fame migliaia di persone. Un’esperienza drammatica, da cui la ragazza ha trovato l’energia per avviare una battaglia costruttiva: da quasi un anno si batte contro i combustibili fossili, la plastica, la deforestazione e ogni abuso nei confronti dell’ambiente. 

Dall’Uganda al Canada, in Ontario c’è Autumn Peltier, ragazza di 15 anni nata nella riserva indiana Wikwemikong. La chiamano “la guerriera dell’acqua”, perché lotta per il diritto all’accesso universale all’acqua potabile. Il suo esempio è la zia, anche lei attivista, da cui ha imparato la passione per i grandi laghi e la voglia di difenderli. 

Proprio come Autumn, anche la giovane messicana Xiye Bastida (17 anni) si batte per la difesa dell’acqua, perché rimanga un bene liberamente fruibile dalle nuove generazioni. Xiye, di origine indigena, è nata a San Pedro Tultepec. Nel 2014, il suo paese ha dovuto affrontare un lungo periodo di siccità a cui fece seguito una pesante inondazione. E Xiye attirò l’attenzione portando alla luce la connessione per questo strano fenomeno e il cambiamento climatico, causato dalla distruzione degli equilibri naturali. 

Luisa Neubauer, invece, è appena un po’ più grande. Ha 22 anni e studia Geografia all'Università di Goettingen, l’ambiente è sempre stato tra le sue passioni e dopo la scuola ha iniziato a scrive per il magazine di Green Peace. Attualmente, la sua è una tra le voci più forti del movimento tedesco: sostiene l'attuazione dell'Agenda 2030 in Germania e una politica climatica compatibile con l'accordo di Parigi.

Ultima ma non meno importante, l’italiana Federica Gasbarro. Romana, 24 anni, laureanda in Scienze Biologiche, Federica è l’unica italiana ad essere stata scelta per presenziare allo Youth Summit del 21 settembre, il vertice organizzato dall’ONU e riservato ai più giovani attivisti impegnati nella lotta contro i cambiamenti climatici. L’amore per la natura, come ha raccontato nel corso di molte interviste, Federica l’ha respirato in famiglia: poi con gli studi universitari ha preso coscienza con più decisione dell’importanza della causa ambientalista. L’ascesa di Greta le ha dato l’occasione per abbracciare più attivamente la battaglia. 

Silvia Quaranta

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