Un tramonto da cartolina, un leggero vento proveniente dal Mar Ligure e i riflessi della luce sulla “caselle” bianche della scacchiera in Terrazza Mascagni.
Questa è stata la cornice del finissage della decima edizione del Premio Combat Prize, un evento che ha mobilitato tutta la comunità di Livorno che, per qualche ora, si è tolta il costume e le infradito per immergersi nel mondo dell’arte.
Dal 22 giugno al 13 luglio al Museo Civico Giovanni Fattori – Ex granai di Villa Mimbelli, si è tenuta la mostra internazionale che ha riunito opere di pittura, grafica, fotografia, video e scultura.
La giuria è stata di livello assoluto, con il direttore di Exibart, Matteo Bergamini, il direttore del MAMbo e molti altri quotati critici d’arte.
Il concept dell’evento, per citare gli stessi organizzatori «prende ispirazione concettuale dai combat film, filmati realizzati da cineoperatori militari americani durante i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale, in cui venivano filmati spesso in prima linea e in diretta gli orrori della guerra».
A rendere vivace e dinamica la rassegna d’arte, divenuta ormai una costante in Toscana, ci hanno pensato gli 80 artisti selezionati, e i 1.211 partecipanti provenienti da 53 Paesi diversi, con opere a tratti crude e mistiche.
Tra queste spiccano i lavori dello sloveno Cveto Vidovic “Plato’s Cave”, una buia spirale nella quale sono racchiusi tre soggetti in cerca della luce; del taiwanese Li Yung Huang “The western mythological animal fights the Japanese mythological animal”, che rappresenta la guerra da un punto di vista ilare, con colori saturi e tratti da pop art; e del cinese proveniente dall’Accademia di Pechino e trasferitosi a Venezia Jingge Dong “Landscape of chaos #19”.
CVETO VIDOVIC, Plato’s Cave, acrilico/olio, tela 100x140
LIN YUNG HUANG, The western mythological animal fights the Japanese mythological animaloil painting, canvas 90x106 cm
JINGGE DONG, Landscape of chaos #19, tecnica mista, tela170x200
La mission dell’Associazione Culturale BLOB Art, del Comune di Livorno e della Fondazione Livorno è stata quella di introdurre gli artisti in diverse realtà, per la realizzazione di progetti site specific e creare una comunità internazionale di giovani ragazzi.
L’attesa, ora, è tutta rivolta all’XI edizione, che porterà sul territorio un ulteriore pezzettino di mondo, con nuovi talenti pronti a mettersi in luce, e in gioco.
Federico Smania