Avete presente le audioguide dei musei? Quegli oggetti terribilmente brutti, composti da un tastierino alquanto anacronistico e delle cuffie, che in confronto quelle da attaccare agli walkman degli anni ’80 potrebbero essere paragonate alle AirPods.
Estetica a parte, settiamo con la fantasia una di queste guide 2.0 su un’ipotetica opera n.43, e ascoltiamo quella voce metallica: autore, data di realizzazione, tecniche, dettagli e breve sunto sulla storia. Emozioni dell’artista? Zero, o tendenti a zero. Descrizioni asettiche, lontane dal suscitare ogni tipo di empatia.
Ma l’opera d’arte non è il prodotto finale, né tantomeno è qualcosa di materiale. Il capolavoro sta nella relazione tra la vita dell’autore e la sua arte, il valore è intrinseco alla poetica che porta alla realizzazione di un manufatto.
E come raccontare meglio questi princìpi, se non organizzando una mostra che pone al centro la vita degli artisti?
L’ho chiesto ad Elisabetta Gomirato, coordinatrice di “Mini Biografie dal mondo dell’arte – Piacere, mi presento!”, mostra collettiva che dal 7 luglio al 1° settembre presso il Polo Culturale C.S.E di Piombino.
Dese porterà i visitatori in un viaggio tra le emozioni ed i vissuti dei giovani ragazzi provenienti dalle Accademie di Belle Arti di tutta Italia.
L’intento, è quello di «creare un percorso che conduce l’osservatore a scoprire le svariate tipologie di comunicazione dell’estro artistico contemporaneo e ad osservare e comprendere pensieri nuovi».
Come le è venuta l’idea di organizzare una mostra a tema biografico? Personalmente lo trovo un modo molto interessante per portare al pubblico l’intimità degli artisti che spesso resta nascosta, lei che ne pensa?
La ricerca poetica e il percorso personale dell’artista sono gli elementi principali su cui si basano le opere d’arte. L’opera non è un mero manufatto estetico svolto con virtuosa abilità, ma è frutto spesso di un percorso emotivo ed intellettuale che, a parer mio, è giusto conoscere e comprendere.
Molti concorsi d’arte e mostre su selezione richiedono, come materiale di partecipazione, le biografie e le ricerche degli artisti per facilitare la commissione durante selezione delle opere.
Questo materiale, però, non viene reso pubblico durante la mostra finale, e le opere fruite dai visitatori, più o meno edotti in materia artistica, rimangono degli affascinanti ma incompresi oggetti da contemplare. “Mini Biografie dal Mondo dell’Arte – Piacere, mi presento!” è un’eccezione alla
regola: al pubblico si cerca di dare gli strumenti utili per una lettura approfondita dell’opera e la possibilità di conoscere il percorso artistico e umano dell’artista, per condividere o meno emozioni e interessi con un pensiero critico. Trovo sia arrivato il momento, ormai, di comprendere e dare il
giusto valore alle cose che si vivono e si osservano.
Com’è stato collaborare con tanti ragazzi che hanno deciso di fare dell’arte un pilastro della loro vita? È stata un’esperienza piacevole e stimolante?
La collaborazione, lo scambio, il confronto e la conoscenza reciproca sono molto importanti per gli artisti. Il mestiere dell’artista comporta molti sacrifici e fatiche, senza contare una buona dose di fortuna. Conoscere e collaborare con persone di qualsiasi provenienza, età ed esperienza, che
condividono gli stessi sogni e interessi, non è soltanto stimolante, ma è di vitale importanza per la crescita e la ricerca personale di ciascuno di noi. Le strade reciproche poi si incontrano e si allontanano a seconda delle scelte fatte, ma il filo sottile che unisce tutti è sempre percepibile.
Questa è una cosa essenziale.
Un invito a conoscere l’arte, o almeno provare, da un altro punto di vista, per carpire parte di ciò che non appare, e che rende l’opera un vero capolavoro.
Federico Smania