L’artista non vuole cancellare il pugile e viceversa. Omar Hassan, 32 anni, prende letteralmente a pugni le tele, intingendo i guantoni nei colori, portando la boxe nella sua ricerca artistica, tramite una particolare forma di action painting.
Quella di Pollock per intenderci, dove il gesto conta come e quanto l’opera stessa.
Nato in periferia di Milano, da madre italiana e padre egiziano, fino ai 19 anni era impegnato in una brillante carriera da pugile professionista, alla quale fu costretto a rinunciare per colpa di un diabete. Fu a quel punto che decise di ritornare ad una sua vecchia passione. L'arte, senza però rinunciare allo sport. Il suo migliore amico era un graffitista, ed in quegli anni Omar si univa spesso a lui, sperimentando la street art sui muri della città. L'interesse per la 'spray art' lo portava a testare questa tecnica su varie superfici, ed in varie situazioni urbane.
Ma negli anni arte e pugilato iniziano a dialogare tra essi, e Hassan sperimenta un modo di comunicare del tutto personale, con risultati stilistici rilevanti, che attraggono subito l’interesse generale .
Oggi Omar è un conosciuto pugile-artista. Risale al 2015 la sua mostra personale a Londra, con la presentazione della serie inedita 'Breaking Through', destinata poi a fare il giro del mondo.
Il guantone si immerge nel blu, e Hassan sferza il primo pugno, poi il secondo, e poi ancora cambia colore, e ancora pugni. Rabbia ed energia da vendere, per una performance da ricordare, che segna l’introduzione di un nuovo gesto pittorico.
"Siamo tutti pugili, che combattono la loro personale battaglia – dice Omar -. Lottiamo, ci fermiamo a riprendere fiato, ma se andiamo a tappeto dobbiamo tornare a combattere e rialzarci. È la vera metafora della vita”. Omar colpisce la tela con i guantoni grondanti di colori al grido di "I'm not punching to destroy: I'm creating" (Non picchio per distruggere, ma creo).
Ma non si ferma qui. Nel 2017 presenta, grazie alla Fondazione Alberto Peruzzo e a Contini Art UK, la mostra 'Do ut des', durante la 57ma Biennale Arte a Venezia, nella Chiesetta della Misericordia. L'artista ha interagito direttamente con le strutture architettoniche medievali, collocando nello spazio delle copie in gesso di statue greche, intervenendo direttamente con la vernice spray.
La vita sociale di Omar finisce spesso sotto i riflettori, legato sentimentalmente alla famosa cantante e giudice di talent Nina Zilli, e amico di alcuni esponenti della scena rap italiana, tra i quali Gué Pequeno. “Credo che anche senza volerlo stiamo facendo qualcosa di importante assieme, con uno scambio reciproco e continuo tra musica, arte e cinema”.
Marco Trevisan