Dalla teoria alla pratica, ma simultaneamente.
È questo il nuovo approccio seguito da aziende e università per favorire l’ingresso dei giovani talenti, nel mercato del lavoro. Ormai gli studenti non hanno più bisogno di avere una laurea in tasca per muovere i primi passi di quella che potrebbe diventare la loro carriera lavorativa, dato che sono le stesse aziende ad anticipare i tempi, e a reclutarli mentre sono ancora alle prese coi libri.
L’ultimo esempio in questo senso arriva da Elmec Informatica, provider di servizi Information Technology (IT) con sede in provincia di Varese. È partita in questi giorni, infatti, la seconda edizione di Uni&Elmec, il programma dedicato agli studenti universitari che stanno seguendo dei corsi di ambito informatico, telecomunicazioni, matematico e scientifico. L’aspetto più interessante è che Uni&Elmec si impegna a sostenere i costi universitari di tutti gli studenti con una media del 27, come a dire che per pagarsi gli studi non bisogna più fare i camerieri, ma mostrare all'azienda un libretto in linea con le aspettative. Per i fuorisede che vivono a più di 150 km da Varese, poi, Uni&Elmec offre una ‘facility accomodation’ vicino all’azienda, che consente di alleggerire le spese dell’alloggio. E dopo aver aiutato gli studenti a raggiungere la laurea, Uni&Elmec continua a seguire i neolaureati attraverso il progetto Graduate Program.
Di fronte a queste proposte, non stupisce che se tre lavoratori italiani su quattro potessero tornare a 18 anni, sceglierebbero una carriera in ambito digitale (75%) o STEM (72%). Il dato emerge dall’ultima edizione di Randstad Workmonitor, l’indagine trimestrale sul mondo del lavoro di Randstad, azienda specializzata nei servizi per le risorse umane. La ricerca dimostra che il 71% dei dipendenti consiglierebbe agli studenti di puntare su una facoltà ingegneristica, matematica, scientifica o tecnologica. Il 52%, inoltre, ritiene che già adesso le imprese fatichino a trovare candidati con competenze adeguate. Un discorso che sicuramente non riguarda Elmec, dove i talenti vengono praticamente coltivati in casa.
Alessandro Macciò