Tra le tante strade che la musica percorre per entrare nelle nostre vite, ce n’è una che resiste da decenni, e che giunge a destinazione con più forza di altre: quella che parte dalle colonne sonore dei film.
Nel 2006, quando uscì The Departed, non erano ancora in molti a conoscere i Dropkick Murphys, gruppo irish punk americano, attivo sulla scena dal 1996. Nella colonna sonora del film, però, c’era anche I’m Shipping Up To Boston, un pezzo così trascinante da non poter passare inosservato. E bastava una rapida ricerca per scoprire i suoi autori.
Forse è anche per questo che oggi i live dei Dropkick Murphys richiamano migliaia di fan: a Padova, per l’occasione, lo Sherwood Festival era gremito da oltre 5 mila persone che hanno cantato e saltato con la band per un paio d’ore, trasformando il parcheggio dello stadio Euganeo in
una rumorosa succursale di Dublino. Un’atmosfera davvero internazionale, considerando che in mezzo al pubblico capitava spesso di sentir parlare inglese. L’entusiasmo ha raggiunto l’apice proprio con I’m Shipping Up To Boston, ma le allusioni al cinema non sono finite qua.
Anche la colonna sonora di Smetto quando voglio - Masterclass, film uscito nel 2017, contiene una traccia che non può aver lasciato indifferenti gli amanti di certe sonorità. Il titolo è Take Back The Power e loro sono The Interrupters, gruppo ska-punk californiano nato nel 2011. Nonostante la presenza di una voce femminile, lo stile della band impone un accostamento con i Rancid. E infatti, basta una rapida ricerca per scoprire che il produttore è il loro frontman Tim Armstrong, che compare anche come ospite in alcuni brani.
Sono stati proprio The Interrupters ad aprire lo spettacolo dei Dropkick Murphys allo Sherwood Festival, e a giudicare dal riscontro del pubblico, la band ha già conquistato una discreta notorietà.
La cosa non è così scontata, considerando che il loro genere fatica un po’ a farsi largo tra le nuove generazioni. Sul palco dello Sherwood, The Interrupters hanno dimostrato di poter rinnovare una scena che sembra attraversare una fase di declino, e che ormai sembra mantenuta in vita solo dalle band con almeno vent’anni di attività alle spalle.
Certo, per riempire un festival come lo Sherwood non si può prescindere dai grandi successi di gruppi storici come i Dropkick Murphys, che hanno anche reso omaggio ai Clash con la cover di I Fought The Law. Ma per allargare la platea e trasmettere energia c’è bisogno anche di pezzi freschi come She’s Kerosene e Gave You Everything degli Interrupters. C’è bisogno di figure nuove come quella della vocalist Aimee Allen, che è salita sul palco con un sorriso grande così e ha colpito tanto per la grinta quanto per la semplicità.
The Interrupters sono molto più di un gruppo spalla, e forse qualcosa in meno di un gruppo headliner, soprattutto per un repertorio ancora relativamente limitato. Ma oggi sono soprattutto una speranza per il futuro.
Alessandro Macciò
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Un mese di musica chiude lo Sherwood Festival
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