Distese verdi, tranquillità, parchi nazionali, musei, cattedrali, barche; sono queste le parole chiave che risuonano nella mente di molti di noi, pensando alle cosiddette "città del Nord".
Bagnata dal Mar Baltico, con le sue 14 isole, Stoccolma fa parte di questo meraviglioso immaginario collettivo.
Case colorate e confortevoli, bar e biblioteca raccolti nella stessa piazza: insomma, un’aria familiare e tiepida quella che si respira nelle vie di questa città. Culla degli Abba, città madre di Greta Garbo, città che Gianni Rodari nelle sue favole aveva, ironicamente, fatto acquistare ad uno spavaldo barbiere.
Ma se volessimo fare un passo oltre? Se ci spingessimo al di là di quella deliziosa immagine che ci offre quotidianamente la città di Stoccolma, cosa accadrebbe?
Kulturfestival, è la risposta che stiamo cercando. Non molti ne hanno sentito parlare, e se non ci si trova nei pressi della capitale svedese proprio nei mesi estivi si rischia di restare all’oscuro di questa freschissima iniziativa.
Kulturfestival, “Il festival della cultura”, è una rassegna che risveglia il cuore dei giovani e li unisce agli adulti per vivere dei giorni di musica, arte, danza, spettacoli, incontri con ospiti internazionali e un programma differente di anno in anno.
A dar forza a questa iniziativa è il comune di Stoccolma, che include in queste giornate anche il “We are Sthlm”, una manifestazione annuale di musica per ragazzi che, nel suo piccolo, esisteva già indipendentemente.
Pomeriggi da spendere tra le delizie dei food truck e le abilità di giocolieri e ballerini, ore da trascorrere da soli o in compagnia nelle piazze addobbate di colori e suoni estivi, serate da vivere tra i giochi di luce dei palchi della città e le acrobazie degli abilissimi skaters.
Nel 2019 il festival si svolgerà da martedì 13 agosto a sabato 17 agosto, con un programma ancora da svelare, nelle piazze Gustav Adolfs torg, Karl XII:s torg , Skeppsbron e Norrbro.
Un’occasione originale per conoscere la cultura svedese da un punto di vista nuovo, caotico, colorato, e immerso in un’atmosfera a dir poco fiabesca.

Anna Sacchetto