Giovanni ha tredici anni e un sorriso più largo dei suoi occhiali. Giovanni va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia: «Mi sono sposato». Giovanni balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti si sciolgono e
cominciano a imitarlo. Quando si trova nei corridoi, Giovanni corre, perché «nei corridoi bisogna correre».
Giovanni esiste davvero, ha la sindrome di Down e un fratello di nome Giacomo: vivono a Castelfranco Veneto e la loro storia è diventata un bestseller. Un successo inaspettato e incredibile, tanto che dal libro è stato tratto anche un film: “Mio fratello ricorre i dinosauri”, dal 5 settembre nei cinema. La regia è di Stefano Cipani, che tra gli attori ha scelto diversi volti noti: fra questi Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese, genitori dei ragazzi.
L’omonimo libro, primo romanzo del giovane Giacomo Mazzariol, racconta una storia strettamente autobiografica, che inizia con l’arrivo in famiglia di un quarto fratellino. Giacomo,
che aveva già due sorelle, l’aveva aspettato e desiderato moltissimo: sognava i combattimenti, i giochi, la complicità fra fratelli maschi. E quando i genitori cercano di spiegargli che sarebbe stato un po’ «diverso», l’entusiasmo infantile trasforma l’anomalo in straordinario. Giovanni, questo il
nome scelto proprio da Giacomo, sarebbe stato un supereroe. 
Poi gli anni passano e la diversità emerge con violenza. Giacomo si accorge che Giò non ha nessun superpotere e che è molto, molto diverso da come l’aveva immaginato. Ne soffre, si allontana, arriva al rifiuto di quel fratellino che era stato tanto desiderato. Giò diventa un tabù, un segreto da nascondere, un motivo di vergogna. C’è una sofferenza da comprendere, un lutto da elaborare a fondo per poter rinascere e ritrovare l’amore. Giacomo ci riesce, e alla fine si lascia travolgere dalla vitalità del fratello che, a modo suo, i super poteri li ha davvero.

Silvia Quaranta