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Mente e corpo

Donne che fondano comunità

Domenica, 07 Luglio 2019

Un’insolita gita fuori porta.

Emancipazione, forza, unicità, sensibilità.

Quattro parole che, anche estrapolate da qualsiasi contesto, fanno vibrare la nostra cassa toracica verso un’unica direzione: la donna.

Pronta a ricordarci le peculiarità del gentil sesso è Antonietta, una signora trevigiana che si occupa del settore amministrativo di un’azienda dolciaria. Per variare la sua routine lavorativa, come molti di noi sognano, Antonietta si concede ogni tanto dei viaggi di piacere. Quello che ci racconta oggi, però, non tratta di un semplice luogo da visitare, bensì di una “comunità” tutta da scoprire.
Valige in mano, passaporto, e stavolta la direzione per Antonietta e le sue amiche sembra essere la Spagna.
Passati i primi giorni da tradizionali turiste, le nostre donne decidono di spostarsi da Barcellona, dove fino ad allora erano state. E la nuova meta dista solo un’oretta e mezza dalla città spagnola.
Si tratta di un bacino di riserva circondato da foreste, nella zona di Sau Reservoir, in Catalogna. Il luogo è spesso usato come colonia, sono presenti casolari simili a bungalow, con camere e docce.
Qui, come ci racconta Antonietta, si trova una comunità esclusivamente femminile, con donne provenienti da tutta Europa, anche se in prevalenza spagnole.
La turiste, accolte dalla comunità, sono invitate durante il tempo di permanenza a svolgere le attività loro proposte. Il menù, bisogna ricordarlo, prevede unicamente cibo vegetariano: forse un omaggio alla Madre Terra, che alle donne della comunità ha donato il meraviglioso bacino e le ridondanti foreste.
L’allestimento del luogo prevede delle tende con vari workshop, svolgibili nel corso della giornata, per rilassare il corpo e la mente. È possibile, infatti, sottoporsi a massaggi ayurvedici, a quelli shiatsu, al rilassante suono delle campane tibetane.
Ci sono poi donne che dipingono il viso, altre che fungono da “parrucchiere anticonvenzionali”, che modificano i capelli con tagli originali e personalizzati, al fine di far meglio risplendere l’aura di chi, tra le presenti, abbia voglia di un piccolo, o talvolta radicale, cambiamento.
Il punto ritrovo per la comunità è il prato centrale, in cui si trova un alto palo circondato da fiori, simbolo di fertilità, maternità, potere delle donne.
Ogni mattina la sveglia è seguita da esercizi muscolari e attività di yoga accompagnate da canti.
Subito dopo c’è la colazione che, come anche il pranzo e la cena, si svolge in condivisione. Il pomeriggio e la sera sono riempiti da attività a scelta, come una camminata su carboni ardenti, meditazione, o apprendimento di canti tradizionali utili al risveglio non solo del corpo, bensì anche dell’anima.
A coronare questo luogo idillico femminile, compare nel paesaggio la punta del tetto di una chiesa, da anni sommersa nel lago, perciò non più visitabile.
Insomma, ci dice Antonietta, un’esperienza nuova e travolgente, che consiglierebbe ad ogni donna che desideri sentirsi tale a tutti gli effetti, almeno per qualche giorno.

Anna Sacchetto

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    Donne che fondano comunità

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