L’amazzonia brucia, e oggi la deforestazione è aumentata del 145% rispetto a un anno fa. Le immagini condivise e diffuse nei social accompagnate dall’hashtag #prayforAmazonia sono spaventose, e il mondo intero è in allarme. Che cosa possiamo effettivamente fare, però, per contribuire nel nostro piccolo a salvare il nostro pianeta dall’oblio? Scaricare e iniziare a utilizzare un nuovo motore di ricerca: Ecosia!
La caratteristica incredibile di questo motore è quella di piantare alberi grazie alle ricerche degli utenti. Vi chiederete: come? L’azienda è stata fondata nel 2009 in Germania da Christian Kroll, e in collaborazione con Bing, Yahoo e il WWF si impegna a donare l’80% dei ricavi, che perlopiù derivano dalla pubblicità, a organizzazioni no profit impegnate nella riforestazione, in modo che il tutto possa essere gestito con l’apporto delle comunità locali, che possono godere dei frutti degli alberi, e della riqualificazione del terreno e dei corsi d’acqua.
Un contatore sulla homepage permette di visualizzare e tenere sotto controllo il numero di alberi piantati, così da poter vedere concretamente il contributo che è possibile dare navigando in rete. Kroll ha dichiarato che Ecosia vuole essere “la buona rete”, e che se anche all’inizio la loro sembrava un’impresa da pazzi e un’utopia, oggi sono i numeri a parlare, e a dire che il progetto ha già raggiunto numeri inimmaginabili.
Negli anni la società è migliorata anche in trasparenza, ottenendo la certificazione di B-Corporation, rilasciata da un ente americano alle società che rientrano in alcuni parametri di sostenibilità. Il tutto quindi, in totale sicurezza.
Usarlo è facile e immediato, basta andare su Ecosia.org e fare una ricerca utilizzando la barra come con Chrome. Il software ha alla base il sistema ideato da Bing, con cui collabora, il cui unico difetto sembra essere la minore specificità nella ricerca, se paragonato a Google. Sapete perché? Google ci conosce benissimo e ci studia da anni, tanto da adattare facilmente le ricerche ai nostri gusti, ma volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, questo Google sostenibile non sarà anche più “discreto” e rispettoso della privacy?
Mentre leggete, gli alberi piantati sono a quota superiore ai 65 milioni, e l’obiettivo è raggiungere 1 miliardo nel 2020. Che aspettate? Sembra proprio che questa volta “l’attivismo da divano” possa fare la differenza.
Anna Zilio
L'ambiente che vogliamo
Ecosia: il motore della riforestazione
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Ecosia: il motore della riforestazione
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