L’ippoterapia è la tecnica medica che prevede l’utilizzo del cavallo e dell’equitazione per migliorare lo stato di salute di un essere umano, ed essa ha origini storiche antichissime, tanto che l’uso dei cavalli a scopo medico è documentato da Ippocrate nel 400 a.C. circa.
La terapia con i cavalli riguarda sia la relazione tra uomo e cavallo a livello neuro-motorio, che a livello neuro-psicologico; questi magnifici animali aiutano grandi e bambini a combattere stress, tensioni e difficoltà relazionali, ed è incredibile quanto degli esseri tanto possenti riescano ad essere docili e disponibili con chi è debole e “piccolo” davanti a loro, basti pensare alle attività organizzate con cavalli e bambini affetti da disabilità di ogni tipo.
Ciò che voglio raccontarvi oggi, però, non riguarda gli enormi progressi che ogni giorno tantissimi bambini raggiungono grazie al contatto con la natura e i cavalli.
E non voglio nemmeno spiegarvi perché, scientificamente, andare a cavallo sia considerato un perfetto antidoto allo stress, anche se le cose da dire sarebbero moltissime.
Oggi vorrei raccontarvi la storia di una bambina qualunque, che ha avuto la fortuna di crescere andando a cavallo, e che non dimenticherà mai quanto le abbiano dato quei magnifici animali senza mai chiedere nulla in cambio (o al massimo qualche carota!).
Se penso alla ‘me’ di vent’anni fa, piccola bambina bionda timidissima, che faticava a farsi degli amici all’asilo, mentre guardo la ragazza che vedo riflessa allo specchio, non posso che pensare a che cambiamento incredibile sia avvenuto nella mia personalità e nel mio carattere, oggi deciso, ambizioso e, perché no, anche coraggioso. Voi direte: “crescendo si cambia”, ed è innegabilmente vero, ma io so, in cuor mio, che senza i cavalli la mia vita non sarebbe la stessa.
I cavalli mi hanno insegnato molto, in primis a fidarmi del mio istinto e delle mie sensazioni, a credere fortemente nell’empatia e di ciò che, “a pelle”, sentiamo, perché molte cose meravigliose non si spiegano a parole. Mi hanno insegnato a cadere, tante volte. E, cosa più importante ancora, mi hanno insegnato a rialzarmi, dolorante, a sbattere con le mani la polvere dai pantaloni, rimontare in sella e ricominciare. Mi hanno insegnato a credere in me stessa, a tirar fuori quel carattere che sembravo non avere, ma che aspettava solo l’occasione giusta per forgiarsi. Infine, mi hanno insegnato ad amare incondizionatamente, nonostante le delusioni e le sconfitte.
I cavalli sono stati “la mia carica di ossigeno giornaliera” negli anni di liceo, mi hanno regalato il loro tempo e dato in prestito la loro libertà, nei pomeriggi più belli. Mi hanno insegnato il valore del sacrificio e delle rinunce, perché se vogliamo cercare un lato negativo del mondo equestre, esso riguarda sicuramente il lato economico. Questa è stata la “mia” ippoterapia, quella di una bambina e ragazza qualunque, alla quale apparentemente non mancava nulla, ma che aveva bisogno esattamente di questo, della natura e di un manto da spazzolare. Auguro a tutte le piccole bambine bionde timide, di avere la mia stessa fortuna.
Anna Zilio
Mente e corpo
I cavalli: “magici” medici del mio benessere
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I cavalli: “magici” medici del mio benessere
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