È proprio vero che l’amore per Venezia non conosce confini.
L’ultima conferma arriva dall’associazione Les Ailes de Venise, fondata nel 2018 da un gruppo di donne francesi per curare la città lagunare dalle ferite del turismo di massa. Isabelle Khana, Judith Moritz e Corinne Charote, turiste gentili che hanno eletto Venezia a loro seconda casa, hanno sentito il bisogno di preservare l’aspetto autentico della città: Les Ailes de Venise nasce proprio per tutelare la storia, l’artigianato, lo stile di vita e gli abitanti di Venezia, messi in pericolo dal consumismo spinto e dalla tendenza alla museificazione che accompagna le invasioni quotidiane dei turisti. Basti pensare che oggi Venezia conta solo 55 mila abitanti, e che ogni anno vede girare tra le sue calli qualcosa come 30 milioni di turisti. Le responsabili dell’associazione hanno già partecipato a diverse mobilitazioni in difesa di Venezia, e ora hanno deciso di raccogliere donazioni per sostenere dei progetti di riqualificazione urbana, all’insegna della solidarietà e del turismo partecipativo.
Dal punto di vista operativo, Les Ailes de Venise ha deciso di collaborare con alcune associazioni veneziane impegnate a vario titolo nella salvaguardia della città, selezionando quelle che hanno una chiara organizzazione e un ufficio esecutivo definito precisamente negli statuti. La scelta dei partner dipende anche dalla loro capacità di collaborare con le aziende, e di sviluppare una pianificazione finanziaria sostenibile. I progetti sono sei, e le finalità sono disparate: “Venezia in fiore” consente di donare del materiale da giardinaggio al Wigwam Club Giardini Storici Venezia, che così potrà acquistare piantine, terreno e attrezzature; “Venezia senza graffiti” raccoglie donazioni per l’associazione “Masegni et Nizioleti”, che ha bisogno di pennelli, pittura, gel protettivo anti-graffiti, guanti e tute per ripulire i muri dei palazzi; “Il nuovo trionfo” aiuterà l’associazione “Gli amici del nuovo trionfo” a restaurare una barca con corde, vernici anti-ruggine e pittura per il ponte e per lo scafo; “Artigiani del chiostro” punta a sostenere l’omonima associazione che opera nell’ex convento di San Cosma e Damiano, sull’isola della Giudecca; infine “Pesce a Rialto” punta a rilanciare il mercato del pesce, mentre “Fairbnb” sponsorizza l’omonima piattaforma di prenotazione di alloggi turistici che dona il 50% dei suoi ricavi a progetti di comunità.
Nella maggior parte dei casi, la donazione dà diritto a ricevere un salvaschermo con il proprio nome, una citazione sul sito dell’associazione. Inoltre, le donazioni serviranno a sostenere il commercio di prossimità, in quanto il materiale verrà acquistato nelle botteghe di Venezia.
Alessandro Macciò
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