Pochi soldi e tanta voglia di viaggiare: questo è stato il motto del tour dell’Umbria.
Partito da Padova verso le 8 il p,rimo ostacolo l’ho incontrato lungo la Tiberina, una strada statale tanto lunga quanto lenta che collega Cesena a Perugia, della serie che la prima sosta la fai a pranzo e l’ultima a cena. Per non parlare degli autovelox, che in quel tratto mi avranno scattato un book fotografico non indifferente.
Come prima tappa mi sono fermato a Città di Castello, un borghetto tranquillo e accogliente dove la gente sorride nel vedere i turisti fare fotografie al Palazzo dei Priori.
Non è Assisi, e per i vicoli girano principalmente i tifernati passando dal panificio alla salumeria. A pranzo potrai assaporare degli ottimi umbricelli, e bere del buon sagrantino.
Ripresa la SS3bis, nel tardo pomeriggio ho visitato Spello, forse la località più particolare e poco pubblicizzata del perugino. Una cultura artistica incredibile, e un ordine quasi maniacale: queste sono le prerogative degli spellani. I balconi delle case in centro storico sono decorate con fiori colorati, in una città che fa delle infiorate l’attrazione principe dell’anno. Ogni due negozi troverete delle piccole gallerie d’arte di grande pregio, e potrete quindi tornare a casa con una fantastica opera locale.
Per continuare il tour, poi, ho deciso di utilizzare come base Perugia, e la pace si è momentaneamente interrotta. Il centro storico è qualcosa di magico, e dalla Rocca Paolina si ammira un panorama senza eguali. Tuttavia, una volta fuori dalle mura, il traffico e la verve adrenalinica dei perugini incutono un certo timore ai turisti. Le rampe ti faranno venire un grande male alle gambe, ma alla fine ne sarà valsa la pena.
Il terzo giorno, a causa del tempo instabile, ho fatto un giro un po’ improvvisato verso il Lago Trasimeno, visitando prima Passignano sul Trasimeno e poi Corciano. La cittadina di patron San Cristoforo non è riuscita a coinvolgermi emotivamente, ma d’altronde mi girava sopra una sorta di “nuvola di Fantozzi”, mentre Corciano è stata senza dubbio più tipica ed affascinante: una Spello dai tratti più crudi.
La penultima tappa è stata Assisi, per la quale non servono molte parole. Patrimonio mondiale dell’UNESCO, il borgo di San Francesco è sempre ricco di turisti, dai più devoti cattolici alle persone comuni in cerca di un angolo di pace dove rilassarsi, degustando tartufo e bevendo buon vino. Un consiglio: entrate nella sede assisana dell’Università degli studi di Perugia per scattarvi una foto dalla terrazza panoramica.
Per concludere il mio tour, sono passato prima per Montefalco, dove ho potuto cenare in modo sublime da Giorgione, star del Gambero Rosso, e poi a Gubbio per terminare al meglio un viaggio tra scenari antichi e vedute mozzafiato.
Mi sono rimesso in macchina e ho ripreso la strada statale Tiberina: l’emblema del viaggio ormai tristemente finito.
Federico Smania
Il viaggio alternativo
Scarpe comode, reflex e polaroid alla scoperta delle bellezze umbre
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